Card. Lambertini, Annotazioni sopra il santo sacrifizio della Messa, XXXII

Card. Prospero Lambertini / Annotazioni sopra il santo sacrifizio della messa 32

[Purificatoio]

Card. Prospero LambertiniXXXII. Fra le altre cose che si richiedono pel sagrifizio della messa, abbiamo nominato il purificatoio, la palla, il velo, la borsa e le ampolle. Appresso gli antichi non abbiamo veruna contezza del purificatoio. Il Visconti nel lib. 3 De missae apparatu al cap. 5 così discorre d’esso: «Quid vero sentire oporteat de linteo, quod purificatorium vulgo nuncupatur, plane ignoro, quod apud nullum veterem scriptorem eius mentio reperiatur». E’ però un pezzo, che per maggior decenza del sagrifizio se n’è introdotto l’uso, se dobbiam credere al Boueat nel tom. 5 della sua Teologia alla part. 4 dissert. 2 art. 2 sez. 1 § 6 nel fine. Se ne parla nel cerimoniale de’ vescovi: «Super ea», parla della credenza, «ponuntur duo candelabra cum cereis albis, et in ipsius medio calix cum patena, palla, puruficatorio et bursa corporalia continente». E dopo il Suarez osserva il Magri nel suo Vocabolario ecclesiastico, non benedirsi il purificatoio, non essendo tanto antico. Con esso si netta il calice nella messa: ed i greci ciò fanno con una sponga, servendosi d’essa nel sagrifizio incruento, perché fu parte ed istrumento del sagrifizio cruento. Si possono vedere il Goar sopra l’Eucologio de’ greci alla pag. 131 ed il Du Cange nella parola «Purificatorium».

 

Cfr. P. Lambertini Annotazioni sopra il santo sacrifizio della Messa secondo l’ordine del Calendario Romano, Torino, Speirani e Tortone, 1856, p. 27.

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