DOMENICA DI PENTECOSTE Stazione a San Pietro.

Quest’oggi, mediante l’effusione dello Spirito Santo, Gesù risorto da morte ed assiso alla destra del Padre, comunica alle membra del suo mistico corpo la sua vita divina. Così la Chiesa che fino ad oggi vagiva come in culla tra le ristrette mura del cenacolo, conseguita omai la sua integrale perfezione, tutta radiante di santità e di verità, fa la prima apparizione al mondo. Lo Spirito Santo che fluisce quest’oggi nelle sue vergini membra le comunica la vita di Gesù, associandola ai suoi ideali, all’opera sua redentrice; onde Paolo ha potuto ben dire che le fatiche apostoliche degli operai evangelici fanno parte dell’opera della Redenzione; anzi, il Salvatore stesso, sulla via di Damasco, ha dichiarato al medesimo apostolo che Egli appunto era colui che veniva perseguitato e soffriva nelle membra della sua Chiesa.

Il protagonista della prima Pentecoste cristiana è Pietro, intorno al quale si stringe il piccolo gregge del Sion: egli inizia quest’oggi l’esercizio del primato pontificio annunziando per il primo la novella evangelica ai rappresentanti delle varie nazioni, senza distinzione di patria e d’origine, senza differenza di confini di regni o di città; a nome della Chiesa intera, è parimente Pietro che protesta contro la volgare calunnia di ebrietà apposta agli apostoli; è egli infine che in quella prima predica converte e battezza i primi tremila neofiti, che aumentano la famiglia del Nazareno.

Perciò l’odierna stazione, a differenza del giorno di Pasqua, è nella Basilica vaticana, dove altra volta il Papa celebrava i primi vesperi, le vigilie notturne e la messa. Giusta il rito romano delle maggiori solennità dell’anno, questa notte l’ufficio vigiliare era doppio; dapprima si celebrava nell’ipogeo sotterraneo, dove si venerava l’arca sepolcrale dell’Apostolo, indi all’altare maggiore. In quest’ultimo, che era il più solenne, i canonici cantavano la prima lezione, i cardinali la seconda e il Papa stesso la terza. Dopo la messa il pontefice veniva incoronato col regnum, e ritornava processionalmente in Laterano.

Cfr. A. I. Schuster, Liber Sacramentorum. Note storiche e liturgiche sul Messale Romano – IV. Il Battesimo nello Spirito e nel fuoco (La Sacra Liturgia durante il ciclo Pasquale), Torino-Roma, Marietti, 1930, pp. 152-153.

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