Michael Davies, L’Eterno Sacrificio della Santa Messa

Le Suore Francescane dell’Immacolata di Città di Castello continuano la loro meritoria opera di diffusione dell’opera di Michael Davies in italiano.

Infatti dopo L’Altare Cattolico (2011, cfr. Una Voce Italia) hanno pubblicato M. DAVIES, L’Eterno Sacrificio della Santa Messa. La Liturgia dopo il Vaticano II, trad. it., Città di Castello, Monastero delle Murate, 2012, pp. 88 (per richieste: Suore Francescane dell’Immacolata, Monastero delle Murate, 06012 Città di Castello PG, tel. 075 8555779, e-mail: francescanecittacastello@interfree.it).

Si tratta della traduzione italiana di una conferenza tenuta il 31 ottobre 1986 in India al Congresso All India Laity.

Lo scritto è una testimonianza dell’azione condotta per decenni da Davies – anche e soprattutto nell’ambito della Federazione Internazionale Una Voce, di cui fu presidente dal 1992 al 2004 – a favore della liturgia romana tradizionale.

Riportiamo qui l’inizio del § 4 (pp. 16-17).

4. Sviluppo del Rito Romano

Il santo sacrificio della Messa è stato ed è offerto in molti riti differenti, ma, qualunque sia il rito, il sacrificio in se stesso è identico. Il rito della Messa consiste nelle parole e cerimonie che circondano gli elementi essenziali istituiti da nostro Signore. I diversi riti della Messa si svilupparono in maniera graduale e naturale nel corso di molti secoli. L’unico libro liturgico usato fino al IV secolo fu la Bibbia. Durante quel secolo, però, s’iniziò a mettere la Liturgia per iscritto, e i riti, che diedero origine alle varie Liturgie oggi in uso, presto divennero distinguibili.

La Messa del Rito Romano nella sua forma tradizionale è stata celebrata fino al 1969, quando fu promulgato un nuovo Rito della Messa. Mai nella storia del Rito Romano si è verificato il caso di un Papa che abbia istituito una commissione per comporre nuove preghiere e cerimonie. Col passar dei secoli, preghiere e cerimonie si sono sviluppate quasi impercettibilmente, e, in ogni caso, al loro sviluppo è seguita la codificazione, cioè l’incorporazione di queste preghiere e cerimonie nei libri liturgici. Così, nel Messale si trovavano particolari preghiere e cerimonie perché erano usate nella Messa, e non viceversa. Questa è una distinzione fondamentalmente importante. Uno dei più grandi storici inglesi, il professor Owen Chadwick, ha osservato che: “Le Liturgie non sono fatte, esse crescono nella devozione dei secoli” (O. CHADWICK, The Reformation, Londra 1977, p. 119).

Cfr. Rorate Cæli

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