MICHAEL TREHARNE DAVIES, di Leo Darroch

Michael Treharne Davies nacque a Yeovil, nel Somerset, il 13 marzo 1936 da padre gallese e madre inglese. Benché nato in Inghilterra si considerò sempre un vero figlio del Galles e riguardò la città di Tonyrefail quale sua origine spirituale. Egli conosceva il gallese e spesso gratificava gli amici con racconti di draghi gallesi e ricordava le grandi vittorie della squadra nazionale gallese di rugby.

Terminata la scuola si arruolò come permanente nella Fanteria Leggera del Somerset, che egli servì dal 1954 al 1960. Fu distaccato in Malesia durante l’emergenza malese, in Egitto durante la crisi di Suez e a Cipro durante la campagna dell’EOKA. Fu in questo periodo che egli si convertì alla fede cattolica (nel 1956); una decisione che fu influenzata da eventi occorsi durante il suo servizio attivo.

Tra gli anni 1962 e 1963 visse a Newcastle sul Tyne dove sua moglie Maria si abilitava all’insegnamento nel collegio delle Suore del Sacro Cuore ed egli stesso frequentò il collegio cattolico di S. Margherita per tirocinanti, a Twickenham, diplomandosi nel 1964. Da quel momento egli dedicò la sua vita al servizio e all’educazione degli altri.

Molte migliaia di giovani gli sono grati per il suo assiduo insegnamento della fede durante i trenta anni in cui fu maestro dapprima nella scuola preparatoria di S. Ignazio di Loyola a Buckhurst Hill, dal 1964 al 1967, e poi nella scuola elementare di S. Maria a Beckenham nel Kent dal 1967 fino al 1994.

Il periodo che inizia dal concilio vaticano secondo (1962-1965) è stato indubbiamente difficile per la Chiesa cattolica e molti fedeli hanno manifestato profonde riserve riguardo agli sviluppi liturgici introdotti in nome del concilio. Dapprincipio Michael Davies mostrò un certo entusiasmo per il concilio e soltanto dal 1972 quell’entusiasmo mutò ed egli adottò un’analisi più critica dei documenti conciliari e degli eventi che seguirono. La sua ricerca portò alla pubblicazione della sua trilogia sulla rivoluzione liturgica: La regola del culto divino di Cranmer, Il Concilio di Papa Giovanni e La Nuova Messa di Papa Paolo. La sua produzione divenne prolifica con opere su grandi figure come S. Giovanni Fisher e il Card. Giovanni Newman.

Egli reagì con energia quando Mons. Lefebvre fu seriamente calunniato con un libello pubblicato nel 1976. Poiché l’autore rifiutò di ritirare le sue asserzioni, Davies scrisse una vigorosa Apologia pro Marcel Lefebvre in tre volumi.

Per molta gente che, quando furono introdotti i cambiamenti liturgici, cercava di mantenere una linea tradizionale in parrocchia, i suoi libri e i suoi incoraggiamenti furono manna caduta dal cielo. Nella sua ricerca ed esposizione dei fatti reali della liturgia e della sua struttura egli gettò un gran fascio di luce su questioni che molti “esperti” liturgici avrebbero preferito mantenere segrete.

Fu quest’informazione – che rivela la superficialità e l’ignoranza storica dei “modernisti progressisti” – quella che ha permesso a tanti fedeli comuni di presentare ai loro preti e ai loro vescovi degli argomenti ragionati contro i cambiamenti arbitrari: la qual cosa non è stata gradita.

Il fatto che la causa della Tradizione faccia ritorno manifestamente sugli altari in tutto il mondo è dovuto in gran parte a Michael Davies, ai suoi studi e alla sua azione. Questo può ben essere il suo durevole lascito per la Chiesa: la quantità di libri e articoli che hanno rianimato i fedeli e li hanno istruiti in un’epoca che si può definire come uno dei periodi oscuri della Chiesa.

Va riconosciuto che per molti membri della gerarchia egli era decisamente impopolare, ma in questo tempo di grandi mutamenti era suo tema costante la lealtà verso la S. Sede e verso le tradizioni della Chiesa. Si può inoltre sostenere con ragioni valide che Michael Davies è stato direttamente responsabile del fatto che centinaia di migliaia di cattolici perplessi sparsi per il mondo siano rimasti fedeli a Roma e alla S. Sede malgrado la loro disaffezione verso la direzione che la Chiesa cattolica ha intrapreso dal 1965.

Nel suo Paese egli è stato membro del comitato e poi vicepresidente della principale organizzazione tradizionale, la Società per la Messa Latina d’Inghilterra e del Galles. Nel più ampio contesto internazionale fu consigliere della Federazione Internazionale Una Voce, presidente dal 1995 al 2003 e presidente d’onore dal 2003 al 2004.

Verso la fine del 2002 gli fu diagnosticato un male incurabile, che egli non prese molto sul serio. Commentava scherzosamente con un amico che se il dolore fosse aumentato troppo, avrebbe semplicemente sorseggiato un po’ più di whisky. Nella circostanza è spirato improvvisamente per un attacco cardiaco la sera del 25 settembre 2004. Fu un uomo di rare qualità. Per un “umile” maestro di scuola elementare di provincia il suo lascito è immenso e io sono certo che la storia sarà generosa con lui. Michael Davies sarà ricordato come un vero figlio di Santa Madre Chiesa e un gigante tra gli uomini in un periodo in cui la Chiesa era in crisi.

Leo Darroch

 

Cfr. «Una Voce Notiziario», 17-18 ns (2005), pp. 6-8, traduzione italiana di Mario Seno.

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