DOMENICA «IN ALBIS» Al mattino – stazione a San Pancrazio; alla sera – stazione ai Santi Cosma e Damiano.

Giusta un antico uso romano, che data almeno fin dai tempi di san Gregorio Magno, le basiliche cimiteriali dei Martiri, a cagione della loro lontananza dalla Città, non vengono mai prescelte siccome meta delle processioni stazionali; ma in un giorno solenne come è questo dell’Ottava di Pasqua, in cui tutto ancor parla d’infanzia spirituale, si fa eccezione per la tomba d’un martire giovinetto, il quattordicenne Pancrazio. La sua basilica sepolcrale sulla via Aurelia venne eretta da papa Simmaco, indi fu restaurata da Onorio I e da Adriano I. Come a Ravenna sul sepolcro di sant’Apollinare, così a Roma i giuramenti solenni solevano pronunciarsi su quello di san Pancrazio; il quale uso, attestatoci già da Gregorio di Tours, si conservò almeno fino al secolo xiii. Presso la basilica, san Gregorio Magno istituì un’abbazia, che però, a distinguerla da quella dedicata a san Pancrazio presso il Laterano, venne intitolata al martire Vittore. La devozione romana a san Pancrazio ai tempi del medesimo Dottore della Chiesa valicò i mari, e giunse sino in Inghilterra; ed è noto che i monaci Lateranensi, inviati da san Gregorio alla conversione di quell’isola, tra le prime basiliche che eressero su quel lontano lido, una ne dedicarono a san Pancrazio, l’antico titolare del loro primo cenobio romano.

Giusta l’antico concetto romano, coi vesperi di ieri terminava la settimana di Pasqua; onde la colletta della messa di ieri voleva ricordare appunto la conclusione della solennità pasquale. Quindi oggi i neofiti, in segno che la festa è terminata, depongono le loro bianche tuniche per riprendere le vesti consuete, e la Chiesa nella colletta della messa considera la solennità pasquale siccome una festa ormai celebrata. E’ questa la ragione per cui il divin Ufficio dell’odierna domenica non è già quello del giorno di Pasqua, ma il consueto delle Domeniche, avuto tuttavia riguardo al ciclo liturgico pasquale, che si protrae sino al sabato dopo la Pentecoste.

Cfr. A. I. Schuster, Liber Sacramentorum. Note storiche e liturgiche sul Messale Romano – IV. Il Battesimo nello Spirito e nel fuoco (La Sacra Liturgia durante il ciclo Pasquale), Torino-Roma, Marietti, 1930, pp. 100-101.

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