Cristina Campo, Missa Romana

I

Più inerme del giglio
nel luminoso
sudario
sale il Calvario
teologale
penetra nel roveto
crepitante dei millenni
si occulta
nell’odorosa nube della lingua.

Curvato da terribili
venti
bacia sacre piaghe in silenzio
eleva e mostra
pure palme trapassate
mendica pace
tra pollice e indice tende
un filo sull’abisso del Verbo.

Dagli ossami dei martiri
tritume di gaudio
cresce
la radice di Jesse
sboccia nel calice rovente
e nella bianca luna
crociata di sangue e
stendardo
che sorgendo gli fiacca
i ginocchi.

Sulla pietra angolare
ci spezza la morte
la eleva all’orizzonte delle lacrime
la posa
con materno terrore
su stimmate di labbra
a medicare
la vita.

Intorno al pasto
mortale
tra i lembi del Dio
sibilano serpenti addentano il corporale
ai quattro angoli del conopeo
si arrotolano i fogli
dei cieli
crepe saettano nei pilastri.

Ossessi
alla porta
nel profumo di peste
mimano e vendono con lazzi
agli infermi e deformi
della probatica
vasca
la sua soave maschera di suppliziato.

II

Falconiere del Cielo
sulla cui mano alzata
piomba l’eterno Predatore
avido di prigione…

III

Dove va
questo Agnello
che ai vergini è dato
seguire ovunque vada dove va
questo Agnello
stante diritto e ucciso
sul libro dei segnati
ab origine
mundi?

Non si può nascere ma
si può restare
innocenti.

Dove va
questo Agnello
che a noi gli ucciditori non è dato
seguire coi segnati
né fuggire
ma singhiozzando soavemente concepire
nel buio grembo della mente
usque ad consummationem
mundi?

Non si può nascere ma
si può morire
innocenti.

 

Cfr. «Conoscenza Religiosa», I, 1969, pp. 71-73, ora in C. Campo, La tigre assenza, Milano, Adelphi, 1991, pp. 41-43.

 

Il 29 aprile 1923, cento anni fa come oggi, nasceva a Bologna la poetessa Vittoria Guerrini, nota come Cristina Campo. Promosse la lettera-manifesto diretta a papa Paolo VI il 5 febbraio 1966 da 38 intellettuali di ogni paese affinché fosse conservata la liturgia latino-gregoriana, nello stesso anno il 7 luglio ispirò la fondazione dell’associazione Una Voce Italia, di cui fu socia, membro del consiglio direttivo, redattrice del bollettino notiziario. Nel 1969 partecipò alla redazione del Breve esame critico del Novus ordo missae, pubblicato dalla Fondazione Lumen Gentium di Roma. Nel 1971 promosse il Memorandum degli intellettuali per preservare la Messa tradizionale. La sua prematura scomparsa il 10 gennaio 1977 lasciò un grande vuoto nella nostra Associazione. Oggi la sua figura illumina questo tempo di privazione, soprattutto spirituale, e anche di nuove persecuzioni. Le sue idee, il suo esempio ci mostrano come la santa battaglia non è stata, non sarà vana, la Messa Romana resterà usque ad consummationem mundi.

Una Voce Italia

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